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Nato a Napoli nel 1935 da madre
occitano-irlandese e padre svizzero-francese, Vautier
ha trascorso la giovinezza tra Francia, Turchia, Egitto, Grecia
e Svizzera, per poi approdare a Nizza nel 1949. Si dice che abbia
praticato i mestieri più diversi (dal commesso di libreria,
al rivenditore di dischi usati, al giornalista. Il negozio di dischi
diventa anche punto d’incontro con gli esponenti della Scuola
di Nizza, Cesar, Arman, Raysse, Klein) prima di debuttare, all'inizio
degli anni Cinquanta, con una produzione pittorica segnata dall'astrattismo.
La svolta nella sua carriera si ha però nei primi anni Sessanta
quando, ispirato dalla lezione di Yves Klein e Marcel Duchamp, si
avvicina al movimento neodadaista Fluxus (sarà intimo del
teorico Gorge Maciunas), diventandone rapidamente esponente di primo
piano. Riporta così l'intera sua produzione al "Tutti
lo possono fare" che rese celebri i Dada: partendo dall'esperienza
dei "Ready mades" di Duchamp, Vautier
firma ogni cosa capiti fra le sue mani, comprese le opere di altri
artisti ed il suo proprio corpo.
Dipinge poi con acrilico, combinando scrittura
ed elementi fumettistici, all'insegna di un estro divenuto ormai
riconoscibilissimo da critica e pubblico. Oggi è universalmente
considerato un'icona della rivoluzione che negli anni Sessanta sconvolse
le arti figurative. A parlare per lui, sono le completissime retrospettive
al Centre Pompidou di Parigi, al Gan di Tokyo e allo Zabriskie di
New York.
E ancora mostre personali da Templon a Parigi, Bischofberger a Zurigo,
allo Stedelijk Museum di Amsterdam, Catherine Issert a Saint Paul
de Vence, Guy Peters a Knokke le Zoute, al M.A.M.A.C. a Nizza, Marlborough
a Monaco.
Collettive nel 1972 a Documenta 5 Kassel e al Gugenheim New York,
Biennale di Venezia mel 1990 con Fluxus, al Centre Pompidou a Parigi
nel 1977, nel 1994, nel 1997 (2 volte) e nel 2004.
Ben ha anche pubblicato molte raccolte poetiche,
nello spirito del Beat Generation. Ha anche partecipato alla redazionedi
un atlante etno-linguistico, in particolare redatto da membri e
simpatizzanti, come Ben, della parte nazionalistica occitana.
Con la mostra “Io dubito sempre” ha
esposto nella galleria Soave a febbraio-marzo 2006
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